Il felpato linguaggio ecclesiastico, per amore di carità e per il sostanziale rispetto volutamente e necessariamente attribuito ad ogni persona, non assume mai toni “sopra le righe”, ma si esprime sempre in modo indiretto, mediato e meditato, variamente intendibile, per lasciare un possibile spazio alla libertà di interpretazione e di recupero.
Esiste tuttavia un’espressione chiara, che viene utilizzata per esprimere il totale disappunto, l’incompatibilità, l’impossibilità di comporre le differenze. È l’espressione: “irricevibile”. È quella che viene utilizzata anche nei sacri palazzi, quando si deve respingere una proposta o un testo, del tutto incomprensibile o incompatibile, sia nel contenuto che nel metodo.
“Irricevibile”. È questa l’espressione che mi è venuta in mente quando ho letto che il Movimento cinque stelle (M5S) ha citato strumentalmente le parole del Presidente della CEI, il Card. Bassetti, parlando di responsabilità e di bene per il popolo italiano.
Irricevibile perché nelle corde del M5S, nel suo programma ideologico e nella sua breve storia, non c’è nulla, ma davvero nulla, che lo possa anche solo lontanamente apparentare al più importante movimento della storia umana: il bimillenario cristianesimo.
“Irricevibile” che chi pensa: “l’uomo è dio”, dica di essere cristiano e cerchi la sponda, sempre necessaria, di una legittimazione culturale ed istituzionale, che sente di non avere. E se legittimazione elettorale c’è stata, questa, nel turbine dei cambiamenti della comunicazione, non necessariamente rappresenta la corrispondente legittimazione sociale ed ideale. Ed il M5S lo sa bene.
“Irricevibile” che chi auspica per il 2054 una riduzione drastica della popolazione mondiale, nell’ideologia casaleggiana dei “pochi ma buoni”, che ritiene che al massimo dovrebbero abitale la terra un miliardo di uomini (cosa ne facciamo degli altri 6 miliardi?), pensi anche solo di avvicinarsi al cristianesimo, per il quale ogni vita è indisponibile dal concepimento alla fine naturale, senza se e senza ma!
“Irricevibile” che qualcuno tra i cristiani, possa sostenere tali posizioni consapevolmente; “irricevibile” sostenerle inconsapevolmente, in un moto elettorale che, non leggendo programmi e non informandosi su origine e portata dei gesti simbolici, sceglie il breve (seppur necessario) orizzonte di “cambiamento messianico” dell’economia familiare, senza alcuna capacità di ulteriore e più larga visione. Ma questo deve fare riflettere. Tutti. Chiesa compresa.
“Irricevibile” che, dopo aver distribuito grilli secchi, dicendo “questo è il mio corpo”, in un gesto oggettivamente blasfemo, che colpisce il cuore della nostra fede eucaristica, i grillini tentino di accreditarsi come possibili interlocutori, senza fare autocritica di quel gesto, anch’esso radicalmente irricevibile. Ogni semplice cristiano sa che al peccato pubblico si ripara pubblicamente, mentre per il peccato riservato basta la confessione sacramentale.
“Irricevibile” che chi nemmeno immagina che il 2054 sia il millenario dello scisma d’Oriente, e potrebbe essere la ragionevole data a cui guardare per ricomporre in armonica unità tutta la “Catholica”, nei suoi due polmoni, pretenda di citare le parole del Presidente della CEI e di accreditarsi come interlocutore del mondo cattolico.
“Irricevibile” l’auto-accostamento ad Alcide De Gasperi, della cui statura culturale e politica il M5S non conosce nulla, comprende meno e ripete vagamente quanto vagamente sentito, e certamente non può autoproclamarsene erede. Ma avete mai letto un testo, o anche solo un discorso, di Alcide Amedeo Francesco De Gasperi, Servo di Dio, prossimo alla beatificazione? Perché parlare di ciò che non si conosce, strumentalizzando anche la santità? Irricevibile.
“Irricevibile” pensare che solo le percentuali valgano e che il motto “uno vale uno”, segno di un individualismo esasperato, che apre al controllo dittatoriale della maggioranza, possa bastare a se stesso, prescindendo dall’orizzonte personalista e valoriale, nel quale, solo e davvero, l’uno vale, perché in relazione con il noi.
“Irricevibile” il ripresentarsi dei Catari. La Chiesa non si è mai fatta tentare dall’eresia catara, della quale Casaleggio & C. non hanno fatto mistero di essere ammiratori. E nemmeno si è mai fatta tentare dai numeri e dalle percentuali, soprattutto dopo l’esperienza storica dell’arianesimo, nella quale una piccola minoranza di Santi Vescovi ha salvato la fede cristologica, dalla maggioranza dei pastori, dottrinalmente disorientati dal potere imperiale.
L’invito esplicito e profetico di Papa Francesco, nella recente Lettera Placuit Deo, a vigilare su neo-pelagianesimo e neo-gnosticismo, ci dice che ogni tentativo di auto-accreditarsi dei grillini, o di normalizzazione, da parte di esponenti del mondo cattolico è, ad oggi, irricevibile.
Perché, con buona pace degli atteggiamenti blasfemi e della poco ingenua ricerca di sponde, la Chiesa è un corpo, un corpo vivente, ed ogni tentativo di trapianto di un organo incompatibile (leggi irricevibile) determina il noto fenomeno fisiologico del rigetto. E non ci sono farmaci disponibili. Solo grilli secchi.